La sempre crescente attenzione generale verso la sostenibilità ambientale, la salute umana e, non ultimo, il benessere degli animali, ha portato ad un aumento dell’interesse per i prodotti etichettati come biologici o organici e, almeno in Europa, ad una certa diffidenza verso i cosiddetti organismi geneticamente modificati, OGM appunto, GMO in inglese. Questi termini possono generare confusione tra i consumatori ma in realtà si riferiscono a categorie di prodotti alimentari molto diverse tra loro, con caratteristiche distintive. In questo articolo ci soffermeremo sulle principali differenze tra prodotti biologici, organici e OGM.
Partiamo innanzitutto dalle definizioni per poi vedere meglio quali sono le differenze tra prodotti biologici, organici e OGM.
Prodotti biologici
I prodotti biologici sono tutti quei prodotti coltivati o prodotti secondo delle specifiche norme e regolamenti stabiliti da enti di certificazione come il marchio USDA Organic negli Stati Uniti o il marchio EU Organic nell’Unione Europea.
Questi prodotti sono coltivati senza l’uso di pesticidi di sintesi e fertilizzanti chimici; gli animali destinati alla produzione di prodotti biologici inoltre devono essere nutriti con mangimi biologici e avere spazio sufficiente per muoversi.
Un elemento chiave dei prodotti biologici è la limitazione dell’uso di sostanze chimiche sintetiche che può ridurre l’esposizione del consumatore a residui di pesticidi e altre sostanze potenzialmente dannose. Questo non significa tuttavia che i prodotti biologici siano totalmente privi di pesticidi poiché è consentito l’uso di “pesticidi naturali”, più propriamente detti “prodotti fitosanitari“, il cui uso è comunque regolamentato in modo rigoroso per garantire che la produzione biologica rimanga coerente con l’obiettivo di ridurre l’uso di sostanze chimiche sintetiche e preservare la sostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda l’alimentazione degli animali destinati alla produzione di prodotti biologici, essi devono essere nutriti con mangimi biologici e devono vivere in spazi e condizioni che rispettino gli standard di benessere animale. L’uso di antibiotici e ormoni nella produzione animale biologica è severamente limitato e strettamente controllato.

Logo biologico dell’UE
Un altro punto chiave della definizione dei prodotti biologici è l’assenza di OGM e il divieto di utilizzo di radiazioni ionizzanti; ciò significa che le norme che riguardano i prodotti etichettati come biologici garantiscono l’esclusione nei loro ingredienti di organismi geneticamente modificati, indipendentemente dalla modalità di modifica.
L’etichettatura dei prodotti biologici è essenziale e ben codificata: gli alimenti biologici devono essere etichettati in modo specifico includendo il marchio biologico europeo e il nome dell’organismo di controllo che ha effettuato la certificazione.
Prodotti organici
Il termine “organico” è spesso utilizzato in modo intercambiabile con “biologico”, ma può variare da un paese all’altro. In generale i prodotti organici seguono standard simili a quelli dei prodotti biologici ma possono essere certificati da diverse autorità.
Alcuni paesi hanno standard specifici per i prodotti organici: questi differiscono leggermente da quelli dei prodotti biologici e le differenze possono riguardare dettagli specifici delle normative come le sostanze consentite o i processi di certificazione.
Le regole per i prodotti organici variano da una giurisdizione all’altra, il che può portare a variazioni nei requisiti specifici. In linea di massima i prodotti organici sono coltivati senza l’uso di pesticidi sintetici o OGM seguendo principi di sostenibilità agricola.
Per essere considerati prodotti organici gli alimenti devono essere sottoposti a un processo di certificazione da parte di un ente riconosciuto con ispezioni periodiche delle aziende agricole e delle aziende di trasformazione.
Nell’agricoltura organica si promuove l’uso di metodi naturali per la coltivazione delle colture e la gestione del suolo. Quest’ultimo può includere la rotazione delle colture, l’uso di compost e letame come fertilizzanti e la pratica della concimazione verde per migliorare la salute del terreno. L’obiettivo è ridurre al minimo l’uso di sostanze chimiche sintetiche e promuovere la sostenibilità dell’agricoltura.
Organismi geneticamente modificati (OGM)
Negli OGM si modifica in laboratorio il materiale genetico di determinati organismi con lo scopo di introdurre caratteristiche specifiche. Questi organismi possono essere coltivati in agricoltura (piante OGM) o utilizzati come ingredienti nell’alimentazione animale (ad esempio mais o soia geneticamente modificati).
Gli OGM sono stati sviluppati principalmente per aumentare la resa delle colture, la resistenza alle malattie o agli insetti e per migliorare altre caratteristiche. In ultima analisi anche nel caso degli OGM si può dunque ridurre, almeno in parte, l’uso di pesticidi e fertilizzanti di sintesi.
È forse scontato dirlo, ma gli OGM esistono perché l’umanità ha raggiunto capacità e tecniche di ingegneria genetica: gli OGM infatti implicano necessariamente la modifica genetica, spesso effettutata attraverso l’inserimento di geni provenienti da altre specie (transgenesi). Quest’ultimi vengono creati attraverso complesse tecniche di ingegneria genetica dove il processo comporta l’identificazione di un gene con una caratteristica desiderata di un organismo e l’inserimento di tale gene nell’organismo bersaglio.
Questo intervento umano sul materiale genetico ha comportato preoccupazioni relative alla sicurezza alimentare e all’ambiente che hanno portato ad accesi dibattiti sull’uso degli OGM in agricoltura e nell’industria alimentare.
Differenze tra prodotti biologici, organici e OGM: conclusioni.
Abbiamo visto che le differenze tra prodotti biologici, organici e OGM possono essere anche molto sottili oppure legate alle normative vigenti. Soprattutto tra prodotti biologici e organici le differenze sono davvero minime tanto che in alcuni paesi del mondo l’uso di un termine equivale all’altro. Come abbiamo visto, i termini “organico” e “biologico”, seppure con alcune differenze, sono a volte usati in modo intercambiabile in molti contesti, con il significato specifico che può variare da un paese all’altro.
La principale differenza tra prodotti biologici e organici da una parte e OGM dall’altra è invece più evidente: mentre i prodotti biologici e quelli organici seguono regole specifiche per garantire pratiche agricole sostenibili e per limitare l’uso di sostanze chimiche di sintesi, gli OGM rappresentano una categoria diversa di prodotti alimentari che implica modifiche genetiche effettuate per finalità diverse dalla sostenibilità ambientale.
Le colture OGM tuttavia possono contribuire a soddisfare la crescente domanda alimentare globale grazie a una produzione più abbondante e, per il fatto di essere più resistenti delle colture tradizionali, possono richiedere anche un minor uso di fertilizzanti e pesticidi sintetici.
Quali prodotti scegliere dunque? Ovviamente non esiste una risposta univoca a questa domanda: la scelta dipende dalle proprie preferenze personali, dalle proprie esigenze nutrizionali e anche dal proprio budget.
Noi consigliamo di scegliere prodotti che provengono da pratiche agricole sostenibili, magari da produttori locali in grado di garantire non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la sicurezza alimentare, quindi la genuinità e la qualità dei prodotti.