L’agricoltura è un’attività in continua evoluzione e che affronta nuove sfide innovative, all’insegna della meccanizzazione, digitalizzazione e sostenibilità. Non è un caso se le recenti misure nazionali prevedano importanti finanziamenti e contributi per l’agricoltura, la filiera agroalimentare, la pesca e l’acquacoltura. E si punta soprattutto su quelle aziende che guardano al futuro.

Proviamo quindi a riportare le principali iniziative volte a sostenere l’agroalimentare a livello nazionale.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati

In tema di contributi a fondo perduto per l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, negli ultimi tempi si sono compiuti dei grandi passi in avanti.

L’iniziativa “Più Impresa” del MIPAAF e ISMEA del luglio 2022 è una delle più concrete: vi è infatti lo stanziamento di fondi destinati a giovani tra i 18 e i 41 anni di età non compiuti, di tutto il territorio italiano, in procinto di avviare una nuova attività agricola o di consolidare un’impresa esistente. I fondi vengono erogati come finanziamenti a fondo perduto fino al 35% della somma finanziabile. Sono inoltre disponibili finanziamenti a tasso zero, fino al 60%. In particolare l’iniziativa è dedicata a progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.

L’iniziativa “Resto al Sud”

Il progetto “Resto al Sud” di Invitalia, già attivo da diverso tempo, ha esteso le sue agevolazioni agli imprenditori agricoli dai 18 anni fino a 55 anni, per le regioni del Meridione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Sono stati aggiunti anche i territori non troppo lontani colpiti da eventi sismici: Lazio, Marche, Umbria. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo.  Il contributo a fondo perduto finanzia il 50% dell’investimento, per il restante 50% si può ottenere un finanziamento a tasso zero.

Sono finanziabili:

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • turismo
  • commercio
  • attività libero-professionali, sia in forma individuale che societaria

“Resto al Sud” copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Possono essere finanziate le seguenti spese:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa

Per i giovani imprenditori sotto i 40 anni è inoltre previsto l’esonero contributivo appena iscritti alla gestione previdenziale agricola come coltivatori diretti o imprenditori agricoli.

“Donne in campo”, finanziamenti per le aziende rosa

Con la Legge di bilancio 2021 il Governo ha destinato € 15 milioni all’iniziativa “Donne in Campo”. L’iniziativa della CIA consiste nella concessione di mutui a tasso zero per le imprenditrici che intendono avviare o consolidare un’azienda agricola, attraverso investimenti nel settore agricolo, nella trasformazione e nella commercializzazione di prodotti agricoli. Il tetto massimo dei mutui è di € 300 mila euro, per una durata da 5 anni ad un massima di 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento. Le agevolazioni comprendono un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 95% delle spese ammissibili e sono ammesse le seguenti spese:

  • la spesa per lo studio di fattibilità, nella misura massima del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare
  • le spese relative alle opere agronomiche, alle opere edilizie e agli oneri per il rilascio delle relative concessioni
  • le spese relative all’acquisto di macchinari, attrezzature e realizzazione impianti
  • le spese per l’acquisto di beni pluriennali
  • la spesa per l’acquisto di terreni, in misura non superiore al 10% dell’investimento da realizzare
  • le spese per i servizi di progettazione, la cui somma, unitamente alle spese per la redazione dello studio di fattibilità, non può superare il 12% dell’investimento da realizzare
  • le spese per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti dell’azienda beneficiaria, funzionali al progetto proposto

Novità della “Nuova Sabatini” per i beni strumentali

La misura “Beni strumentali – Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal MISE per facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, tra cui quelle della filiera agricola. Gli stanziamenti sono destinati agli acquisti o al leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali. Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione del settore delle attività finanziarie e assicurative.

A fronte dell’accesso a un finanziamento o leasing finanziario tra i € 20.000 e € 4 milioni, della durata massima di 5 anni, si può beneficiare di un contributo a copertura degli interessi calcolati, nella misura del 2,75% per gli investimenti su macchinari nuovi con tecnologie ordinarie, e del 3,575% per investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023 godono di una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse destinate alla misura Nuova Sabatini per investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese.

In particolare si tratta di «investimenti green» per acquisti di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, per l’ecosostenibilità dei processi produttivi.

In queste specifiche operazioni l’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è relativo al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento.

Il credito d’imposta si è evoluto

Le recenti disposizioni hanno introdotto degli elementi di novità sul credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, come i macchinari, con particolare attenzione alla tecnologia. Sono infatti state determinate le seguenti aliquote: 50% per investimenti fino a € 2,5 milioni di euro per macchine agricole con tecnologia 4.0; 10% per investimenti fino a € 2 milioni per l’acquisto di nuove macchine agricole ordinarie (precedentemente era del 6%); aliquote dal 25% al 45% per le regioni del Sud Italia.

Il beneficio si applica agli acquisti sostenuti dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022.

PNRR #NextGenerationItalia per la sostenibilità

Il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)” #NextGenerationItalia mette a disposizione ingenti risorse a sostegno del comparto agricolo, soprattutto in tema di sostenibilità e competitività del sistema alimentare. Ecco l’elenco dei fondi a disposizione:

  • 800 milioni per la logistica;
  • 1,5 miliardi per l’agrisolare;
  • 500 milioni per l’ammodernamento delle macchine agricole;
  • 1,2 miliardi, nel fondo complementare, per i Contratti di Filiera;
  • 2 miliardi per lo sviluppo delle produzioni e delle tecnologie inerenti il biogas e il bio metano;
  • 880 milioni per gli invasi e il sistema irriguo.

Il Piano si articola in 6 punti focali da rispettare e raggiungere:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  4. Istruzione e Ricerca
  5. Inclusione e Coesione
  6. Salute

Il Parlamento e il Consiglio europei hanno raggiunto un accordo sugli 8 miliardi di aiuti straordinari per l’agricoltura e le aree rurali previsti nel Next Generation EU.

I fondi sono disponibili già da quest’anno, senza dover attendere l’entrata in vigore della nuova Politica agricola comune (PAC) del 2023, per finanziare le misure della Politica di sviluppo rurale (PSR) per tutti gli investimenti e la sostenibilità ambientale.

Finanziamenti per ricerca e sviluppo della circular economy

Il MISE ha predisposto il “Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare” per supportare la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative, con la finalità di riconvertire i modelli tradizionali in modelli di economia circolare.

La conversione verso la circular economy deve interessare almeno un asset strategico per la sostenibilità ambientale tra cui le innovazioni di prodotto e di processo per l’utilizzo efficiente delle risorse, l’uso razionale di acqua, l’incremento delle quote di recupero e riciclo, ecc…

La misura prevede finanziamenti agevolati del Fondo Rotativo Imprese, per il 50% delle spese e dei costi ammissibili di progetto. Sono anche previsti contributi alla spesa in percentuale sui costi ammissibili: 20% per le micro e piccole imprese; 15% per le medie imprese; 10% per le grandi imprese. Il decreto stanzia 155 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del fondo FRI e 62 milioni di euro per la concessione dei contributi alla spesa a valere sul Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile.

Agricoltura del futuro: industriale, responsabile, sostenibile

Con questa ampia panoramica sui finanziamenti e contributi per l’agricoltura, abbiamo appurato che buona parte delle agevolazioni è rivolta a quelle aziende pronte a innovare i propri sistemi produttivi e gestionali.

I punti focali sono molteplici: tecnologie digitali e industria 4.0, ricerca e sviluppo, sostenibilità, risorse rinnovabili, economia circolare, solo per citarne alcuni. L’Italia dunque sta perseguendo un’ampia e ambiziosa strategia di ammodernamento che passa per lo sviluppo sostenibile, l’ambiente e il clima: tutti fattori cruciali per la filiera agroalimentare.

Non a caso i modelli produttivi capaci di integrare agritech e sostenibilità sono sempre più sotto la lente d’ingrandimento degli addetti ai lavori. Sono modelli di business concepiti per soddisfare volumi produttivi industriali mantenendo un ridotto utilizzo di risorse naturali, grazie a tecniche di precisione e tecnologie digitali.

Tra questi, il metodo di coltivazione in acquaponica è ritenuto ad oggi il più sostenibile. E attraverso l’ingegnerizzazione dei processi è anche altamente produttivo. Organizzazioni come la FAO e l’Unione Europea promuovono l’adozione di questo sistema di coltivazione. E in Italia sono stati attivati da poco i codici ATECO per avviare attività agroalimentari basate proprio sull’acquaponica, per produrre beni vegetali e ittici.