Quanto costa un impianto di acquaponica? In questo articolo esamineremo i vari costi associati alla creazione di un impianto di acquaponica, dalle attrezzature necessarie alle spese relative alla manodopera specializzata nel settore, aiutandoti a capire se questa tecnologia è giusta per il tuo progetto.
L’acquaponica è una tecnica innovativa in forte espansione sul mercato del Nord America, Asia Pacifica ed Europa. In Italia tuttavia l’impiego di questa tecnica si trova ancora in uno stato iniziale, caratterizzato per lo più da impianti di piccola scala.
Non è semplice definire con certezza un costo medio al metro quadro per gli impianti di acquaponica con finalità commerciali, ma è possibile fare una stima orientativa basandosi sui principali indicatori del settore e sugli studi realizzati oltreoceano. Il costo di un impianto acquaponico dipende in linea generale dalle dimensioni dell’impianto, dal tipo di piante e pesci che si intende coltivare, dalla tecnologia utilizzata e dal luogo in cui si trova l’impianto.
I costi di un impianto
Andiamo dunque a vedere le principali voci di costo relative a materiali utilizzati, spazio necessario, elettricità richiesta e manodopera specializzata.
Materiali utilizzati
Una componente di costi di un impianto acquaponico sono i materiali necessari come serbatoi, pompe, filtri, tubi, sensori e altri accessori.
I serbatoi sono uno degli elementi fondamentali dell’impianto acquaponico e servono per contenere l’acqua e ospitare i pesci. I serbatoi di migliore qualità possono durare molti anni e richiedere meno manutenzione rispetto a quelli più economici. Indicativamente un serbatoio di dimensioni medie, circa 1000 litri, può costare tra 500 e 1.000 euro, anche in base al materiale di costruzione, plastica o metallo.
Le pompe sono necessarie per far circolare l’acqua nell’impianto acquaponico, sia tra i serbatoi e i filtri, sia tra i serbatoi e le piante. Il costo delle pompe dipende dalla portata, dalla potenza e dalla marca. In media una pompa di buona qualità può costare tra 100 e 200 euro, ma i prezzi possono variare anche in base alla tipologia (sommergibili o esterne), alla portata e alla potenza.
I filtri invece sono utilizzati per rimuovere i rifiuti solidi e i residui di cibo e di pesce dall’acqua dell’impianto. Il costo dei filtri dipende dalla loro tipologia e dalla loro capacità di filtraggio. In genere un filtro biologico a media capacità può costare tra 100 e 200 euro. Anche in questo caso i prezzi variano in base alla marca, alla capacità e alla tipologia (a letto fluido, a flusso orizzontale o a flusso verticale).
Abbiamo poi tubi e raccordi che sono necessari per collegare i vari componenti dell’impianto acquaponico, come serbatoi, pompe e filtri. Il costo di queste componenti dipende dal diametro, dalla lunghezza e dalla tipologia. In media un metro di tubo flessibile può costare tra 1 e 5 euro, mentre i raccordi possono costare tra 0,5 e 2 euro ciascuno.
Spazio necessario
L’acquaponica richiede spazio per l’installazione degli impianti ovvero l’allestimento delle serre e il deposito dei materiali e dei prodotti. È inoltre necessario tenere in considerazione lo spazio che occorre per serbatoi, filtri, pompe e altri componenti dell’impianto.
Il costo del terreno o dell’affitto dipende dalla posizione geografica e dalle dimensioni dell’area necessaria. Ovviamente maggiore è lo spazio disponibile, maggiore sarà il costo per l’acquisto o l’affitto del terreno; l’impiego tuttavia di terreni inutilizzati o abbandonati può essere un’opzione conveniente per ridurre i costi.
In genere possiamo dire che un impianto acquaponico di medie dimensioni occupa uno spazio di circa 20-30 metri quadrati.
Per quanto riguarda le dimensioni dell’impianto, il rapporto tipico tra la superficie di coltivazione delle piante e il volume d’acqua dei serbatoi è di circa 1:1. Questo significa che per ogni metro quadrato di area coltivata, sono necessari circa 1.000 litri di acqua. Ad esempio se si desidera coltivare piante in un’area di 10 metri quadrati, sono necessari circa 10.000 litri di acqua.
È importante considerare infine lo spazio necessario per l’accesso e la manutenzione dell’impianto: è necessario avere spazio per poter accedere ai serbatoi e ai filtri e per poter effettuare eventuali riparazioni o sostituzioni dei componenti.
Elettricità richiesta
L’impianto acquaponico richiede l’uso di pompe e di altri dispositivi elettrici che aumentano il consumo di energia elettrica. Il costo dell’elettricità dipende dal prezzo dell’energia nella zona in cui si trova l’impianto.
Per ridurre il consumo di energia elettrica si possono utilizzare pompe e aeratori a basso consumo energetico oppure utilizzare fonti di energia rinnovabile come pannelli solari o turbine idroelettriche per alimentare l’impianto.
L’efficienza energetica dell’impianto può essere migliorata attraverso l’isolamento termico dei serbatoi e dei tubi, la regolazione del flusso d’acqua e l’utilizzo di sistemi di controllo automatici per ottimizzare l’uso dell’energia.
L’elettricità dunque è un fattore importante da considerare per un impianto acquaponico, in quanto molti dei componenti dell’impianto richiedono energia elettrica per funzionare. Esistono tuttavia diverse strategie per ridurre il consumo energetico e migliorare l’efficienza energetica dell’impianto.
Manodopera specializzata
La manodopera necessaria per un impianto acquaponico dipende dalle dimensioni dell’impianto stesso e dal livello di automazione del sistema.
In generale l’impianto richiede un lavoro costante per monitorare la qualità dell’acqua, la crescita delle piante e il benessere dei pesci, nonché per effettuare la manutenzione dei componenti dell’impianto. Tra le attività richieste ci sono la potatura delle piante, la pulizia dei serbatoi e dei filtri, il monitoraggio dei livelli di pH e di nutrienti nell’acqua, e il controllo delle temperature e dei livelli di ossigeno.
Un impianto acquaponico di medie dimensioni richiede circa 10-20 ore di lavoro alla settimana per persona. Il lavoro può aumentare durante le fasi di avvio dell’impianto e in occasione di eventuali problemi tecnici.
Per ridurre il lavoro manuale si possono utilizzare sistemi di controllo automatici come sensori e software di monitoraggio dei parametri dell’acqua e del funzionamento delle pompe e dei filtri. Si possono inoltre utilizzare sistemi di irrigazione a goccia o a nebulizzazione per automatizzare la somministrazione dei nutrienti alle piante.
In sintesi la manodopera necessaria per un impianto acquaponico dipende dalle dimensioni dell’impianto stesso e dal livello di automazione del sistema.
Range di prezzi e fattori determinanti
Stando agli studi di settore condotti dall’università di Oklahoma, il costo medio per la realizzazione di una farm con impianti acquaponici oscilla tra 50.000 e 1,5 milioni di euro, a seconda delle dimensioni e del volume produttivo del sito. Chiaramente non mancano esempi di farm acquaponiche di dimensioni industriali che hanno affrontato costi di realizzazione ben più onerosi.
I costi per l’acquisto dei terreni e per la realizzazione della serra, senza equipaggiamento acquaponico, spaziano da 10 a 30 euro al metro quadro.
Le spese per l’acquisto delle materie prime, piante e pesci, incide solo in minima parte sul conto economico: i vegetali hanno un costo unitario di pochi centesimi (€ 0,05 – 0,50), mentre il costo dei pesci si mantiene sotto a € 5 al chilogrammo (€ 1 – 4,50).
C’è da considerare tuttavia che gli investimenti iniziali vengono ripagati in un payback period molto ridotto, di circa 3 anni o meno, a seconda dei prodotti commercializzati, grazie anche ai costi di gestione piuttosto contenuti.
Posto dunque che le spese di costruzione e messa in opera possono risultare onerose, il successo dell’azienda dipende dal suo modello di business e dalla pianificazione strategica. Fattori come le varietà prodotte, prezzo di mercato e livello della domanda, l’appeal commerciale del progetto sono determinanti per rendere un business remunerativo sin dalla fase iniziale.
Una startup acquaponica può “finanziarsi da sola”
Quello della farm acquaponica è un modello di business vincente in partenza e con qualche accortezza strategica può trasformarsi in un progetto imprenditoriale di grande successo.
Oggigiorno le opportunità per una startup tecnologica, innovativa ed eco-sostenibile sono molte: incubatori e acceleratori d’impresa, bandi pubblici, equity crowdfunding sono solo alcuni degli strumenti a disposizione. Se l’idea d’impresa ha potenziale, non ci vorrà molto per attirare investitori privati, accedere al credito o beneficiare di fondi pubblici.
Per chi volesse consulenza sullo sviluppo di un business acquaponico e la realizzazione chiavi in mano, è possibile rivolgersi ad Agri Island.