Il tema della gestione dei nutrienti agricoli non è affatto secondario: il riciclo dei nutrienti provenienti da fonti organiche può contribuire a ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici. Vediamo come.

L’agricoltura moderna si basa fortemente sull’impiego di nutrienti minerali per garantire la produttività dei suoli e soddisfare la domanda alimentare mondiale. Questa pratica ha comportato nel tempo una dipendenza dalle risorse fossili ed un’elevata impronta ambientale legata alla produzione di concimi sintetici.

Nel contesto appena descritto la necessità di promuovere una gestione sostenibile dei nutrienti agricoli ha assunto un ruolo di primaria importanza. Il riciclo dei nutrienti provenienti da fonti organiche, come gli effluenti di allevamento, rappresenta una delle opportunità più significative per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici e mitigare l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva.

La gestione dei nutrienti richiede dunque oggi una visione più olistica e integrata che tenga conto delle esigenze delle colture, della salute del suolo, della conservazione delle risorse idriche e della riduzione dell’impatto ambientale. Attraverso l’adozione di pratiche agronomiche avanzate e innovative è possibile perseguire obiettivi di sostenibilità che favoriscano sia la produttività agricola che la salute dell’ambiente.

L’iniziativa PEI-AGRI per il riciclo dei nutrienti

Una recente iniziativa del gruppo di lavoro PEI-AGRI ha evidenziato l’importanza di potenziare il riciclo dei nutrienti in agricoltura e di favorire la diffusione di concimi a base biologica sul mercato. Questa strategia non solo ridurrebbe la dipendenza dalle risorse non rinnovabili ma contribuirebbe anche a chiudere i cicli dei nutrienti lungo l’intera catena agroalimentare. Affinché questa transizione sia efficace sarebbe essenziale coinvolgere attivamente gli agricoltori nel processo e comprendere le loro esigenze e preferenze in termini di fertilizzanti.

Il gruppo di lavoro ha sottolineato l’importanza cruciale dell’accettazione e dell’apprezzamento da parte degli agricoltori per favorire una diffusa adozione dei nutrienti riciclati nell’ambito agricolo. Per stimolare l’adozione su larga scala delle tecnologie di trattamento dei rifiuti organici e l’introduzione di nuovi fertilizzanti biologici è essenziale comprendere appieno le dinamiche del mercato dei fertilizzanti e le esigenze dei consumatori finali come i produttori di cereali o di ortaggi.

Oltre a fornire un quadro normativo delle disposizioni dell’Unione Europea, il gruppo di lavoro ha identificato una serie di potenziali interventi inclusi: incentivi finanziari, regimi fiscali ecologici, obblighi di etichettatura e incentivi nell’ambito della politica agricola comune. Queste misure sono destinate a essere oggetto di ulteriori discussioni e approfondimenti per garantire il loro efficace impatto sul campo.

All’interno delle aziende agricole, sono state individuate diverse strategie e pratiche da adottare, tra cui l’analisi della composizione dei fertilizzanti (ad esempio, il rapporto tra azoto e fosforo), il controllo delle modalità di rilascio dell’azoto nei fertilizzanti biologici e la gestione delle emissioni di ammoniaca.

Riciclo dei nutrienti: adozione dei concimi a base biologica

Una delle sfide principali nel promuovere l’adozione dei concimi a base biologica è la necessità di comprendere e gestire in modo efficiente la loro composizione e il rilascio dei nutrienti nel suolo. A differenza dei concimi minerali i nutrienti presenti nei fertilizzanti organici seguono dinamiche più complesse e il loro impatto può essere più difficile da prevedere e controllare. Diventa fondamentale sviluppare strumenti e pratiche che consentano agli agricoltori di valutare accuratamente la composizione dei concimi organici e di ottimizzare il loro utilizzo per massimizzare i rendimenti colturali e minimizzare gli sprechi.

Sarebbe efficace istituire un metodo standard che consenta di valutare l’impiego in modo accurato e integrato dei nutrienti utilizzati includendo l’analisi dei dati e l’incorporazione delle conoscenze più avanzate in materia.

In questo contesto l’integrazione della gestione dei nutrienti nei regimi di certificazione agricola può svolgere un ruolo cruciale nel fornire trasparenza e fiducia riguardo all’origine e alla qualità dei concimi utilizzati. Lo sviluppo di modelli economici cooperativi inoltre può favorire la produzione e la commercializzazione di concimi specifici, consentendo agli agricoltori di accedere a soluzioni personalizzate che rispondono alle esigenze specifiche dei loro terreni e colture.

Parallelamente agli sforzi per migliorare l’uso agronomico dei nutrienti riciclati, è essenziale investire in ricerca e sviluppo per affrontare le sfide e le opportunità legate a questa pratica. Metodologie specifiche per valutare il ciclo di vita e il rischio ambientale dei sistemi agricoli devono essere sviluppate e adottate, al fine di guidare decisioni informate e promuovere pratiche sostenibili. È necessario inoltre approfondire la comprensione dei contaminanti organici nei processi di riciclo dei nutrienti e sviluppare approcci efficaci per mitigarne gli effetti negativi sull’ambiente e sulla sicurezza alimentare.

Sfide future

In conclusione migliorare l’utilizzo agronomico dei nutrienti riciclati rappresenta una sfida significativa ma fondamentale per l’agricoltura del futuro. Attraverso la collaborazione tra agricoltori, ricercatori, istituzioni e altri attori del settore, si dovono sviluppare e implementare soluzioni innovative che promuovano la sostenibilità ambientale ed economica dell’agricoltura garantendo nel contempo la sicurezza alimentare globale. Iniziative come quelle fatte dal gruppo di lavoro PEI-AGRI non devono essere un caso isolato ma realtà quotidiane.