Quali prospettive per il futuro dell’acquaponica? Vediamo quali vantaggi porterà, sempre più frequentemente, questo metodo di coltivazione innovativo e moderno.

L’acquaponica coniuga la coltivazione di piante e l’allevamento di pesci all’interno di un sistema chiuso, ad altissima efficienza, senza sprechi di risorse. Ecco perché l’acquaponica si presenta come una soluzione rivoluzionaria nel settore agricolo. Nel corso del tempo infatti è cresciuta l’attenzione e l’interesse per questa pratica e si è evidenziato il suo potenziale nella riduzione dell’impatto ambientale e nella produzione alimentare sostenibile. Ma quali prospettive ci sono per il futuro?

Le origini

La coltura acquaponica ha radici antiche e alcune tappe chiave nel tempo ne hanno ampliato l’utilizzo e la conoscenza. L’uso dei pesci per fertilizzare le piante ha una storia millenaria con esempi noti come le “chinampa” azteche in America centrale e il sistema integrato tra risaie e allevamento acquicolo in Asia.

Nel contesto europeo i primi segnali dell’acquaponica risalgono alla fine degli anni Settanta con lo sviluppo del sistema RAS ovvero il Recirculated Aquaculture System. Nello stesso periodo l’acquaponica ha fatto il suo ingresso negli Stati Uniti grazie agli studi condotti da Todd Goldman e Ryther sul riutilizzo di nutrienti dalle acque reflue per la produzione vegetale e animale. Con l’avanzare della tecnologia e l’acquisizione di nuove conoscenze sulla progettazione degli impianti, la biofiltrazione e gli equilibri ottimali tra piante e animali durante gli ultimi dieci anni del millennio scorso si è giunti alla creazione di sistemi chiusi che consentono il riciclo dell’acqua e l’accumulo di nutrienti per favorire la crescita delle piante.

Contesto attuale ed acquaponica

Per capire quali possono essere le prospettive per il futuro dell’acquaponica è necessario parlare del contesto dove oggi si trova ad agire.

Lo sviluppo dell’acquaponica si inserisce oggi in un contesto sociale, economico e ambientale estremamente delicato: la capacità sostenibile del nostro pianeta è messa a dura prova con una crescita demografica che si prospetta iperbolica, raggiungendo previsioni di 10 miliardi di persone entro il 2050. Nel medesimo arco temporale ci si aspetta che un domani gran parte della popolazione mondiale si insedierà nelle città,a discapito delle aree rurali portando ad un tasso di urbanizzazione elevato.

Questo scenario implica una necessaria intensificazione delle produzioni alimentari per soddisfare la crescente domanda di una popolazione in continua espansione e sempre più bisognosa di cibo. L’aumento del consumo e la degradazione delle risorse naturali come terra, acqua ed energia fossile superano il tasso globale di rigenerazione di tali risorse. Questo squilibrio è oltretutto aggravato dal riscaldamento globale, l’inquinamento, l’urbanizzazione e la perdita di biodiversità, rendendo la produzione alimentare sempre più complessa e imprevedibile in varie parti del mondo.

Di fronte a queste sfide è necessario adottare rapidi progressi tecnologici, nuovi metodi di produzione e filiere alimentari più efficienti e sostenibili. La coltivazione in acquaponica può rappresentare oggi tutto questo.

Acquaponica e prodotti principali

Possiamo dire che tutte le definizioni date nel tempo per l’acquaponica convergono sulla finalità di coltivare piante in combinazione con l’allevamento di pesci, posizionando gli animali al centro del sistema produttivo.

La tipologia di allevamento dei pesci emerge come un elemento cruciale nel bilanciamento degli ecosistemi acquaponici e influenza direttamente la qualità dell’acqua, in termini di nutrienti, gas e sottoprodotti di scarto, influenzando la crescita delle piante e la salute dei pesci.

Vi sono delle specie ittiche adatte all’allevamento in acquaponica che posseggono densità di popolazione in vasca ed elevate concentrazioni di solidi totali sospesi, azoto, fosforo e potassio. Diversi studi su impianti acquaponici hanno rivelato che nella maggior parte di essi si allevano la tilapia, pesci ornamentali e pesci siluriformi come il pesce gatto, ma anche la trota, la carpa comune e il persico trota.

Dall’altro lato della simbiosi è emerso che la coltivazione preferibile riguarda gli ortaggi “a foglia” poiché prosperano in acque ad alta concentrazione di azoto, hanno cicli di crescita veloci e brevi, richiedono bassi livelli di nutrienti e sono altamente richiesti sul mercato.

Nella coltivazione acquaponica infatti vi è la preferenza di erbacee e ortaggi non frutticoli. Nel corso del tempo si sono definite le colture più adattabili e quindi redditizie in sistemi acquaponici, come il basilico e altre piante aromatiche insieme a insalate verdi, pomodori, lattuga cavoli, bietole, spinaci, peperoni.

Pregi e difetti

Gli impianti in acquaponica utilizzano tecnologie avanzate dell’industria 4.0 con un significativo investimento iniziale e una manutenzione eseguita da personale altamente specializzato per poter avere un impianto produttivo di ultima generazione.

Le numerose possibilità che questo innovativo metodo di coltivazione offre si traducono in una notevole flessibilità, ma bisogna considerare che la produzione in acquaponica presenta sia punti di forza che punti di debolezza, con conseguenti benefici e svantaggi.

Tra i numerosi aspetti positivi bisogna considerare l’efficace utilizzo o il riciclo delle risorse idriche e nutrienti (derivati dal mangime). Ciò si accompagna all’eliminazione dell’impiego di erbicidi e pesticidi chimici con un limitato ricorso a quelli di origine biologica, riducendo anche l’uso di antibiotici. Così facendo, si registra anche un elevato standard di sicurezza ambientale e con potenziali costi operativi inferiori. La possibilità di installazione su terreni non destinati all’agricoltura, l’ampia disponibilità di materiali e informazioni per la costruzione di impianti rudimentali ma altamente efficienti, unitamente all’adattabilità a varie condizioni climatiche, contesti e scopi specifici sono ulteriori vantaggi. Si sfrutta inoltre in modo ottimale il volume disponibile contribuendo ad un aumento della produttività per unità di superficie e favorendo la produzione di cibo a chilometro zero.

Tra le vulnerabilità da considerare, possiamo annoverare una fase iniziale di avvio che richiede investimenti significativi; la necessità di acquisire una profonda comprensione degli organismi coinvolti, inclusi pesci, piante e addirittura batteri; requisiti ambientali diversificati, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’acqua, che devono essere soddisfatti per entrambi gli elementi viventi; un elevato consumo energetico per le attrezzature elettriche e per il mantenimento del bilancio termico.

Prospettive per il futuro dell’acquaponica

Il futuro degli impianti in acquaponica si presenta dunque promettente poiché questa tecnologia continua a evolversi per superare sfide e sfruttare appieno le sue potenzialità.

Tra i pregi di cui si è parlato spiccano l’efficiente utilizzo delle risorse idriche e dei nutrienti, la riduzione dell’impiego di pesticidi chimici e la flessibilità nell’installazione su suoli non destinati all’agricoltura. L’adattabilità a varie condizioni climatiche e contesti, insieme alla produzione di cibo a chilometro zero, contribuiscono a posizionare l’acquaponica come un modello sostenibile per il futuro dell’agricoltura data la situazione delicata odierna.

Le sue caratteristiche la rendono attraente per chi è orientato verso modelli agricoli più ecocompatibili. L’unione di due fattori importanti come l’alta sostenibilità del modello acquaponico da una parte e la redditività che garantisce dall’altra non potranno che far aumentare l’appeal verso questo metodo di produzione.

Non mancano sfide da affrontare, certo. La fase iniziale di start-up rimane costosa. Inizialmente vi sono significativi investimenti mentre la necessità di una profonda conoscenza degli organismi coinvolti può costituire una barriera all’entrata per alcuni operatori.

Con un continuo impegno nella ricerca e nello sviluppo è comunque molto probabile che gli impianti in acquaponica giocheranno un ruolo sempre più rilevante nel futuro dell’agricoltura sostenibile.

Tu cosa ne pensi? Hai domande o vuoi condividere la tua esperienza con l’acquaponica? Lascia un commento qui sotto!